Prendete quella maledetta collina

Fuochi di artificio a Stoccarda Come vi avevo accennato la notte di Capodanno l’abbiamo passata da alcuni amici a StoccardaW. Si è trattato di una festa piacevole dove abbiamo avuto l’occasione di fare la conoscenza di persone molto simpatiche con le quali abbiamo trascorso una bellissima serata .

Come tutti i cenoni che si rispettino abbiamo reso onore ad una tavola gustosamente imbandita a base di fondutaW e abbondante vino e tra una fetta di formaggio e una chiacchiera le ore sono trascorse via liete.

Finalmente si avvicina la mezzanotte e la padrona di casa ci propone di andare a sparare i fuochi in un vicino parco che avremmo potuto raggiungere a piedi. Questo parco, ci racconta la ragazza, è meta di tantissimi tedeschi che approfittano della sua posizione centrale per dar sfogo alla loro bramosia pirotecnica .

Senza farci pregare acconsentiamo entusiasti e così, dopo esserci imbottiti abbondantemente per resistere alle temperature sotto lo 0 che ci aspettavano fuori, ci incamminiamo per le strade ghiacciate verso la collina che si rivelerà essere … la Maledetta Collina !

Appena scesi in strada ci ritroviamo immersi in un piccolo flusso di gente che si sta dirigendo, come noi, verso la collina e così ci uniamo alla folla in festa sparando di quando in quando qualche botto per scaldare l’atmosfera .

Fuochi di artificio a Stoccarda

Finalmente arriviamo ai cancelli del parco oltre i quali piccole stradine asfaltate si inerpicano verso la sommità della collina. Avendo già saggiato la scivolosità della strada ghiacciata decidiamo di procedere sull’erba (o su quello che ne resta) e così incominciamo a salire quasi totalmente immersi nel buio .

Il cammino non è difficile, le scarpe, anche le mie con le quali mi capita di scivolare anche sul semplice bagnato , fanno bene presa sul terreno, e così procediamo con la nostra scalata. Arriviamo, però in un punto in cui il tratto erboso viene tagliato da una stradina lastricata che si inerpica serpeggiante verso la sommità della collina, da una parte, e precipita nel buio in discesa , dall’altra.

Mentre facciamo una pausa per riposarci veniamo superati da alcuni tedeschi che incuranti del ghiaccio tentano la traversata. Di loro ricorderò solo l’urlo straziante che si perdeva nel buio mentre i loro corpi, oramai senza più la sicura presa del terreno erboso, sparivano verso l’ignoto sullo scivolo ghiacciato che avevano tentato invano di attraversare.

Fuochi di artificio a Stoccarda

Ci rendiamo in questo modo conto, grazie al sacrificio degli ignoti tedeschi , che l’impresa è tutt’altro che banale e così tra cordate, gente che si sdraia per terra e altri che, grazie agli scarponi chiodati, l’attraversano tranquillamente il gruppo si ritrova presto dall’altra parte della strada. Tutto il gruppo fuorchè io !

Rimasto solo faccio un primo tentativo poggiando un solo piede sul sentiero ghiacciato e vedendolo scivolare via con uno svuuuuup , capisco che la mia traversata difficilmente sarà coronata dal successo e che, più probabilmente, io e la mia adorata reflex saremo destinati alla distruzione . Conscio di questo probabile finale mi blocco tentando di escogitare un modo più salutare per passare.

Dopo pochi minuti sento urlare il mio nome : il gruppo s’è accorto di avere un Missing in Action e tenta il recupero ma, nonostante siamo distanti pochissimi metri , nel buio e nella folla non riescono a vedermi.

Rispondendo al loro richiamo e guidandoli con la voce riesco alla fine a farmi localizzare e come il cavallo che viene recuperato dal fossato grazie allo sforzo congiunto dei suoi soccorritori in una nota pubblicità televisiva anche due dei miei compagni di viaggio, due ragazze per l’esattezza,  affrontano nuovamente la traversata e dopo avermi raggiunto mi scortano in salvo tenendomi sottobraccio .

Finalmente in cima ammiriamo lo spettacolo di una Stoccarda infiammata dai fuochi d’artificio ma seppur incantato dalla vista favolosa non riesco a godermi interamente lo spettacolo … sto già pensando a quello che ci aspetterà quando dovremo affrontare la strada in discesa per tornare

Nota : in questi giorni ho finito di caricare una selezione delle foto della Germania su flickr. Le potete vedere qui .

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