Le strane, feroci, creature della Death Valley

Death Valley National ParkIl Death Valley National Park è un deserto di rocce e dune a cavallo tra la CaliforniaW e il CanadaW.

E’ un posto caldissimo, talmente caldo che la sensazione, usciti da una macchina ben refrigerata, è quella di entrare in un forno e nel quale la velocità con cui evapora il sudore è tale da non lasciarti il tempo di avvertire la sua sgradevole presenza.

Ma è anche un posto incantevole fatto di bellissime strade panoramiche, coloratissime rocce e impressionanti canyon.

Il Death Valley National Park è tutto questo ma, soprattutto, è un posto estremamente pericoloso.

A metà dell’Agosto del 2006, durante la nostra prima esperienza negli USA, arrivammo a tarda sera allo Stovepipe Wells Village, il resort che sorgeva all’interno del parco e che era costituito da un piccolissimo agglomerato di basse costruzioni in legno isolate da Km di nulla dal resto del mondo.

Stovepipe Wells Village

A sera, una volta accomodati nelle stanze, tentammo di metterci in contatto con i nostri famigliari. Ovviamente i cellulari non avevano campo e l’unica soluzione era un telefono a carte posizionato fuori di uno degli edifici del resort. Il telefono era illuminato da un piccolo lampioncino ad incandescenza al di fuori del quale c’era il nero più totale.

Lasciai il Simpatico Duo alle prese con l’apparecchio per sdraiarmi su una vicina panca, a qualche decina di metri di distanza, e quindi nel buio più totale. Data la quasi totale mancanza di luci artificiali il cielo stellato era uno spettacolo affascinante e nel quale mi persi per i successivi interminabili minuti durante i quali accadde, quasi, la tragedia!

I fatti che seguono mi sono stati raccontati, poi, dallo Spaventato Duo (invero solo uno era spaventato!) poichè io, dalla mia posizione, non sentii nulla. Mentre tentavano di prendere la linea lottando contro le indecifrabili istruzioni impartite dalla voce registrata di una operatrice della compagnia telefonica, il Dinamico Duo incominciò a sentire, in lontananza, un basso ringhio. All’inizio non ci fecero troppo caso, i dintorni erano popolati dai rumori prodotti da tantissimi animali, ma quando il ringhio si ripetè, sempre più vicino e forte, il panico spinse il Cauto Duo ad una onorevole ritirata.

Io, come dicevo, mi persi tutto lo spettacolo … ero sdraiato sulla mia panca ad osservare il cielo stellato perso tra le miriadi di stelle che lo illuminavano trasformandolo in uno spettacolo di una poesia sconvolgente

Sarebbe stato tutto perfetto se non avessi avuto quel fastidioso prurito alla gola che mi costringeva a schiarirmela rumorosamente e in continuazione

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