Lycos, Excite e AltaVista: i motori di quando Google non c’era

Strano a dirsi ma …

c’è stato un tempo in cui “cercare su web” non era sinonimo di googlellare e – anzi – la parola Google non era neanche stata coniata …
c’è stato un tempo in cui la pagina iniziale del browser di tantissimi utenti non era Google ma un altro motore di ricerca o addirittura un sito qualsiasi …
c’è stato un tempo in cui prima di fare una ricerca si pensava a quale potesse essere il motore di ricerca migliore da consultare …
c’è stato un tempo in cui – bizzarro ma è così Google non esisteva!

E allora come si faceva?

Ma facciamo un passo indietro: le statistiche dicono che ad oggi almeno il 60% delle famiglie italiane ha un collegamento Internet a casa (Rivaluta.it, Maggio 2011) e più del 90% di queste usa Google come motore di ricerca (Perini, 2011).

Così sia se cerco una ragazza single – Internet è diventato il nuovo modo di incontrarsi e relazionarsi -, oppure una casa nuova, una macchina usata o informazioni su un viaggio che voglio fare non devo fare altro che individuare le parole chiave che descrivono al meglio la mia richiesta e sottoporle a Google.

Ma non è sempre stato così anche perchè GoogleW è stata fondata alla fine del 1998 e molti di noi navigavano le burrascose pagine del Web da molto prima usando i motori di ricercaW che esistevano allora.

Quando il Web era riservato a pochi navigare voleva dire, spesso, partire da una pagina nota (la home page del proprio fornitore di connettività, per esempio) e saltare di link in link alla ricerca di qualche informazione utile. I motori c’erano, ovviamente, ma erano pochi, con poche pagine indicizzate e non molto precisi (Search Engine History è un buon sito per farsi un’idea della storia dei motori di ricerca).

Una alternativa ai motori di ricerca erano le web directoryW; un pò con la stessa filosofia delle Pagine Gialle le web directory dividevano i siti in gerarchie e sotto-gerarchie per cui per cercare informazioni turistiche sul Lazio, per esempio, si partiva dalla macro categoria Viaggi, si passava poi ad Europa, Italia e, infine, Lazio. Arrivati al livello di granularità maggiore si otteneva una serie di pagine, presentate spesso semplicemente in ordine alfabetico, tra le quali si doveva scegliere quella di interesse usando un misto di fortuna e intuito. Le web directory esistono ancora ma credo che siano rimasti in pochissimi ad utilizzarle.

E poi, un bel giorno del 1998, Larry & Sergey, durante una pausa tra una lezione e l’altra alla Stanford University si chiedono “Come facciamo a capire quale è il sito migliore tra due che parlano dello stesso argomento?” e, trovata la risposta, la mettono in pratica realizzando il loro motore di ricerca: Google. Google ordina le pagine posizionando per prime quelle con un maggior numero di link in entrata per cui, in altre parole, una pagina è tanto più meritevole tante più sono le altre pagine che fanno riferimento a lei.

Inutile a dirsi che l’idea è così straordinariamente vincente che Google conquista il mercato nel giro di pochissimo tempo divenendo il colosso che noi tutti, oggi, conosciamo.

Cosa ci riserva il futuro? Beh, avete provato a chiederlo a Google?

Update del 21.06.2015: per approfondire l’argomento vi segnalo questo interessante studio The Ultimate Student’s Guide to Search Engines.

Buona lettura!

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