Una botta e (scappa) via!

tamponamento a catenaUn paio di domeniche fa, dopo una mezza giornata passata a poltrire a casa, ci decidiamo, finalmente, a dare una svolta alle nostre vite andando ad ammirare i ricchi fare shopping alla Galleria Porte di Roma, nella zona nord-est di Roma.

Imboccato il Grande Raccordo AnulareW ci ritroviamo, però, subito bloccati nel fiume di auto che si muoveva a passo d’uomo verso ignote destinazioni e così, allegri come una mandria di manzi appena comprati dalla Simmenthal, ci mettiamo in coda anche noi.

Fermi a causa di un blocco all’altezza dell’uscita per l'IKEAW sentiamo alle nostre spalle il tipico frastuono causato dall‘impatto di due auto e, subito dopo, l’auto che ci seguiva ci viene addosso regalandoci la simpatica sensazione che si prova quando il carrello delle montagne russe comincia la sua frenetica corsa passando da fermo a 100 km/h in pochi secondi.

Nonostante fossimo nella corsia più esterna del raccordo mi decido, comunque, ad uscire dall’auto per vedere cosa fosse successo e sincerarmi che tutti stessero bene – tanto il traffico era comunque fermo per fatti suoi e non davo fastidio a nessuno – e così mi accorgo che una piccola Fiat 500W (di seconda generazione) si era schiantata, praticamente distruggendosi l’avantreno, contro la Volkswagen PoloW nera che ci seguiva spingendola, così, contro la nostra povera Renault TwingoW.

Le nostre auto erano praticamente illese, a parte qualche lieve graffio e ammaccatura, mentre la Fiat 500 non era più in grado di ripartire.

Mi avvicino alla ragazza che era alla guida dell’auto che ci seguiva e assieme a lei andiamo dal signore, un cinquantenne romano, che guidava la Fiat 500, per chiedergli se gli servisse una mano. In quel momento arriva anche la Polizia che – senza neanche chiederci cosa fosse accaduto e come stessimo – ci rimprovera di aver creato la fila – fila che già esisteva e che era stata la causa dell’incidente – e ci invita a spostarci dall’altra parte della carreggiata, in una zona zebrata oltre l’uscita per l’Ikea, per compilare il CID.

Rientriamo, così, nelle nostre auto e ci spostiamo dove ci avevano indicato i poliziotti lasciando a loro il compito di spingere la Fiat 500. I poliziotti portano la vettura dalla parte opposta della carreggiata – dove non c’è la corsia di emergenza – e, lasciati lì macchina e conducente, se ne vanno via sgommando allegramente.

A seguito del prezioso contributo delle forze del (dis)ordine noi e la proprietaria della Polo rimaniamo oltre l’uscita per l’Ikea mentre il conducente della Fiat 500 e la sua auto fuori uso dalla parte opposta separati dallo svincolo percorso incessantemente da una fiumana di auto guidata da automobilisti tutt’altro che disposti a lasciarci passare.

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Rischiamo, comunque, la nostra vita attraversando a piedi l’uscita e andiamo a chiedere al signore i suoi dati così da poter incominciare a compilare i CID ma il tizio ci risponde che aveva chiamato il suo amico, effettivo proprietario della macchina, per farsi dare tutti gli estremi e ci pregava di aspettare perchè stava arrivando anche lui con un’altra macchina.

Torniamo, allora, alle nostre auto – rischiando nuovamente la vita – e nell’attesa ci mettiamo a compilare i CID per le nostre due vetture buttando un occhio, di tanto in tanto, al tizio per vedere se nel frattempo l’amico che stava aspettando fosse arrivato.

Passano le mezz’ore, si susseguono altre pericolose “spedizioni” dall’altra parte dell’uscita per chiedere notizie e alla fine calano le tenebre. Verso le 19.30, finiti di compilare i nostri CID, ci giriamo nuovamente verso il nostro lontano amico ma non riusciamo più a vederlo vicino alla sua auto.

Inizialmente pensiamo che la distanza e il sopraggiunto buio ce lo nascondessero alla vista ma tornati alla sua auto – evitando al solito le auto come nel gioco di FroggerWla troviamo abbandonata! La prima cosa che mi viene in mente è che il conducente si fosse momentaneamente allontanato per qualche ignoto motivo (magari un bisognino dietro qualche cespuglio) ma passata qualche decina di minuti incominciamo a optare per la seconda e più accreditata ipotesi e cioè che il conducente fosse un ladro e che avesse approfittato della nostra distrazione per darsela a gambe.

Dopo una prima occhiata all’autovettura abbandonata noto, però, le chiavi ancora inserite nel cruscotto che, anche se non erano una garanzia del fatto che l’auto non fosse stata rubata diminuivano sensibilmente le probabilità di questa ipotesi. Continuando con l’osservare la macchina scopro, inoltre, che l’assicurazione era scaduta da quasi un anno e perplessi da quanto era accaduto decidiamo di chiamare nuovamente la Polizia.

Circa venti minuti dopo arriva una volante e così spieghiamo l’accaduto ai due poliziotti che stilano – a mano – il verbale dell’accaduto lasciandoci, finalmente, liberi (dopo solo due ore abbondanti dall’inizio della disavventura) di proseguire la nostra fantastica gita domenicale.

All’inizio eravamo in dubbio se andare all’Ospedale per farci dare una occhiata ma poi, pensando alle interminabili file che ci sarebbe toccato fare e rassicurati dalla mancanza di dolori, ci decidiamo a curarci alla vecchia maniera della nonna: con una bella cenetta e un film al cinema.

Ancora oggi la curiosità mi divoraChe fine ha fatto Carmen SandiegoW ?

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