Egitto, giorno 5 : dentro le Piramidi

Piramidi di Giza Il treno per il Cairo arriva (stranamente) in leggero anticipo per cui ci ritroviamo alle 6.00am alla stazione di Giza . Avevamo pensato di sfruttare la vicinanza della stazione del treno con le Piramidi per andarle a visitare di buon’ora ma dopo due brevissime notti in cuccetta e due interminabili giorni a camminare incessantemente sotto il Sole rovente incominciamo un pò a vacillare e a nutrire qualche dubbio sulla nostra brillante idea . Nonostante questo e il solito zaino di 10Kg che però, ora, pesa come se fosse pieno di rocce , ci facciamo coraggio e andiamo alla ricerca di un taxi.

La guida della Mondadori ci dice che le Piramidi aprono molto presto la mattina, verso le 7.00am , per cui siamo abbastanza ottimisti sul fatto che riusciremo a visitarle con il fresco.

Troviamo il nostro taxi e ci sediamo comodamente godendoci il viaggio. Ad un certo punto, quando la barriera rappresentata da un gruppo di edifici scompare, ci appaiono le Piramidi in lontananza : la visione é spettacolare e ci fa dimenticare, per qualche minuto, tutte le nostre fatiche.

Il momento di relax, però, dura poco. Mentre il taxi rallenta per percorrere una rotatoria, degli egiziani fermi sull’erba della rotatoria fermano il taxi e, dopo aver confabulato brevemente col tassista, ci dicono che le Piramidi sono ancora chiuse ma che loro possono, facendoci prendere il cammello, farci arrivare dalla parte opposta per andarle a visitare.

Piramidi di Giza

Nonostante il nostro rifiuto uno dei tizi sale a forza sul taxi al posto davanti e dice all’autista di ripartire mostrandogli dove andare. Ci opponiamo fermamente chiedendo al tassista di fermarsi subito e, pagato il dovuto, lo lasciamo proseguendo a piedi.

Arriviamo finalmente alle Piramidi evitando altre decine di venditori di beni e servizi di tutti i generi e … le troviamo chiuse !

La guida aveva torto e l‘ingresso era effettivamente alle 8.00am per cui ne approfittiamo per rilassarci un’oretta su una panchina finchè, all’apertura dei cancelli, riusciamo ad arrivare alla biglietteria.

Piramidi di Giza

E qui ci accorgiamo del nostro secondo grande errore : i soldi cash non bastano per i biglietti e, ovviamente, non accettano carte di credito per cui mollati i bagagli parto alla ricerca di un bancomat che trovo in una remota stazione di servizio dopo averne passato uno rotto nel vicino albergo.

Acquistiamo i biglietti per entrare nel sito archeologico e per entrare nella Grande Piramide di Cheope e incominciamo l’esplorazione. Nonostante non siano ancora le 9.00am il caldo è soffocante , decidiamo quindi di entrare subito nella Grande Piramide e dopo essere stato costretto a lasciare la mia Reflex all’ingresso della costruzione ad un poco raccomandabile addetto (con la certezza che difficilmente l’avrei più rivista) iniziamo a calarci nel suo interno .

La discesa è faticosa , il passaggio è strettissimo e bisogna procedere accovacciati. Inoltre manca l’aria e lo stretto passaggio è pieno di gente che lo usa per andare e venire. Dopo aver sudato sette camicie arriviamo nella camera mortuaria che, seppur affascinante per la storia che ci racconta, è spoglia e ci lascia un pò delusi.

Piramidi di Giza

Completiamo il giro visitando, da fuori, le Piramidi più più piccole di Chefren e Micerino e quelle minuscole delle Regine .
Appagati dal meraviglioso spettacolo decidiamo quindi di passare alla Sfinge che, però, nonostante avessimo fatto più volte il giro del sito , non avevamo ancora trovato!
Sfoggiamo il nostro fluente inglese e abbordiamo due turisti di passaggio, che scopriamo essere italiani, e che ci confessano che anche loro ignoravano la posizione della Sfinge e sapevano solo che la loro guida li avrebbe fatti risalire sul pullman per andarci perchè gli sembrava di aver capito che la Sfinge fosse in un altro sito archeologico .

Rimaniamo un pò sorpresi da questa informazione in contrasto con le nostre e così abbordiamo una seconda coppia di turisti, questa volte inglese, che ci conferma che la Sfinge è nei paraggi e ci indicano la direzione per raggiungerla. Una volta arrivati comprendiamo il perché non l’avessimo vista prima : da lontano e di nuca la Sfinge sembra un montarozzo di roccia e per tale noi l’avevamo scambiata.

Sfinge di Giza

Visitata la Sfinge e oramai in condizioni fisiche oscene optiamo per un dignitoso ritorno in albergo. Ci allontaniamo da sotto il sito delle Piramidi per evitare tassisti troppo pretenziosi e arriviamo nella parte più povera di Giza dove un tizio ci offre un passaggio con la sua auto privata trasformata per l’occasione in taxi. Dopo un cambio di auto e tassista (il primo tizio ci passa ad un suo "collega"), una foratura di ruota sulla piccola rampa di accesso ad una sopraelevata e un secondo cambio di taxi e autista arriviamo finalmente nel primo pomeriggio in albergo dove procediamo con la meticolosa pulizia delle nostre persone .

Nel pomeriggio andiamo a vedere il bellissimo Cairo Copto , un’oasi di pace dove la gente non cerca di venderti alcunché , e visitiamo la Chiesa di Santa Barbara e la Sospesa (ma solo da fuori essendo purtroppo chiusa).

Cairo Copto

Facciamo, poi, un salto al nostro affezionato caffè Fishawi , dove approfittiamo della gentilezza di una famiglia egiziana per farci scrivere in arabo , dalla figlia minore che conosceva l’inglese, il nome e l’indirizzo del ristorante dove avevamo deciso di andare a cenare.

Questa volta ci tocca in sorte un tassista amante della musica tecno e con il forte desiderio di condividere con i suoi clienti la sua passione e che impiega più di 1.5h a portarci vicino (a causa di ripetuti errori) al ristorante. Il cibo è, fortunatamente, buonissimo e ci ripaga, così, della grande fatica fatta per raggiungerlo!

Piatto di carne e riso

Le foto di questo articolo sono state scattate da me.
Potete trovare le altre del viaggio in Egitto sul mio account flickr .

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